Nell’ultimo anno i bambini con disturbi dell’apprendimento sono cresciuti del 37 per cento. Questo nonostante le tante “innovazioni”, reali o ipotizzate, che hanno interessato la scuola: il maestro unico, le lavagne multimediali, il computer su ogni banco, il potenziamento delle lingue straniere, l’insegnamento di dialetti e tradizioni locali, la preminenza del voto in condotta, l’enfatizzazione della disciplina, il numero chiuso sulle presenze di alunni stranieri. E questa quindi la strada da seguire per formare gli adulti di domani?
Secondo Bernard Aucourtier, che terrà un incontro-conferenza presso l’Università di Milano-Bicocca giovedì 6 marzo, no. La chiave di accesso al mondo e alla sua esperienza da parte del bambino risiede infatti nella sua azione, nel suo movimento. È la psicomotricità a definire il modo di essere proprio, esclusivo del bambino, di abitare e conoscere il mondo. La qualità delle sue esperienze corporee costituisce la base della sua strutturazione psichica.
«Dal proliferare tutt’altro che esaurito delle innovazioni scolastiche sembra essere rimasto fuori proprio il dato essenziale dell’esperienza del bambino – spiega Ivano Gamelli, organizzatore dell’incontro e docente di pedagogia del corpo presso l’Università di Milano- Bicocca -, quello che orienta il suo imprescindibile modo d’essere, di abitare e conoscere il mondo: il suo corpo».
La lezione-incontro, organizzata nell’ambito delle attività del corso di Pedagogia del corpo e del dottorato di ricerca in Scienze della formazione e della comunicazione, è ad accesso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Bernard Aucouturier è stato professore di educazione fisica, dal 1962 ha lavorato presso il Centro di Pratica Psicomotoria di Tour, in Francia, dove risiede. Padre di cinque figli è l’ideatore della Pratica Psicomotoria educativa e preventiva e della Pratica di Aiuto Psicomotorio. In Europa il suo metodo è rappresentato dall’Associazione Europea delle Scuole di formazione alla pratica psicomotoria Aucouturier (che raggruppa allievi e scuole di Milano, Torino, Napoli, Bassano del Grappa e Bologna in Italia, ma anche della Spagna, del Belgio). E’ co-autore di molte opere sulla psicomotricità del bambino, tradotte in diverse lingue, scritte con Lapierre, Darrault, Empinet.
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