Le sue mani ed il suo volto già raccontano mille storie. Poi arriva la sua voce e la storia si tinge di mille sfumature, come in un arazzo viariopinto, dove ad ogni pennellata ti stupisci per il nuovo colore, per l’azzardo, per l’infinita energia e per la straordinaria curiosità per la vita.
Catherine Poulain ha lavorato in un conservificio di pesce in Islanda, come raccoglitrice stagionale di frutta in Francia e in Canada, come barista a Hong Kong, come operaia negli Stati Uniti, e come pescatrice in Alaska. Una “corsa a perdifiato nella vita” per non morire di infelicità e di noia.
Ne “Il grande marinaio” (Neri Pozza) ha deciso di raccontare, attraverso un romanzo, la sua esperienza estrema in Alaska, durata dieci anni. Un romanzo d’esordio che è intriso d’avventura ma che è al tempo stesso una storia di ricerca esistenziale e una riflessione sulla condizione umana. Leggi l’intervista…