LETTURE ESTIVE 7. Altra scrittura, altre atmosfere rispetto a “Una coppia perfetta” per ACQUA BUIA (Einaudi, 18,50) di Jeo R. Lansdale. Torna il Texas. Questa volta siamo negli anni Trenta, quelli della Grande Depressione, tra povertà, che avviluppa come fango dal quale sembra impossibile uscire, e poi degrado, violenze familiari, alcolismo, corruzione. Siamo sulle rive fangose del fiume Sabin. La scrittura è lucida, quasi scarna, taglientee come può esserlo la realtà. Tre ragazzini dopo aver scoperto il corpo annegato nel fiume di May Lynn, la loro bellissima amica senza più una famiglia (se si esclude il padre alcolizzato), che sognava di fuggire da quello schifo per diventare una star del cinema a Hollywood, decidono di esaudire quel folle desiderio bruciandone il corpo e portandone le ceneri fino alla Mecca del cinema.
Il progetto sembra realizzabile quando i tre scoprono tra le poche cose di May Lynn una mappa che li potrebbe condurre ad un vero tesoro, sotterrato, poco prima di morire, dal fratello di May dopo una rapina. Il romanzo ha il passo di una favola noir. I tre ragazzi si ritrovano in fuga inseguiti da parenti avidi, poliziotti corrotti e un assassino spietato, un personaggio da fiaba dell’orrore, un personaggio tra leggenda realtà che vive nei boschi. Tutti sono a caccia del bottino. Alla fuga rocambolesca dentro le paludi del Texas, ai tre ragazzi si unirà la mamma di una di loro, Sue Ellen stanca di una vita non piú tale.
Un romanzo crudo che ci fa vivere il dolore della povertà, della solitudine e dell’emarginazione ma che non rinuncia alla speranza. Un romanzo che è stato definito dalla critica il capolavoro di Lansdale. Per dirla con le parole del New York Times con questa prova il profilico Lansdale si è dimostrato un “erede diretto” di Mark Twain e John Steinbeck.