Finalmente al MUSE

 

Scatolamagica

“Oooohhh! è bellissimo!” ha esclamato con lo sguardo meravigliato e al tempo stesso goloso Tobia di 5 anni. Credo non ci sia commento più felice che un Museo della Scienza possa ricevere. Un bravo a Renzo Piano e al suo staff che questa meraviglia davanti alla scienza volevano comunicare con il nuovo MUSE di Trento. Obiettivo centrato. E la gioia di scoprire, esplorare e curiosare non si è esaurita al primo sguardo affascinato e incantato. Dopo oltre due ore di visita, oltrepassata ampiamente l’ora in cui normalmente si  mette qualcosa sotto i denti per il pranzo, al nostro tentativo di guidare il “piccolo-scienziato” verso l’uscita ci ha risposto con un disperato: “Ma voglio vedere tutto, tutto”.

Anche per noi adulti l’esperienza è stata decisamente positiva: piacevolissima questa assenza di teche e lunghe scritte che spesso caratterizzato i Musei dedicati alla Scienza. Emozionante lo zoo volante attorno al quale ruotano i diversi piani del museo: stambecchi, bufali, cervi, aquile, alci fino ad uno pterodattilo e allo scheletro di una balena volano in assenza di gravità. Il MUSE invita ad esplorare, a curiosare a sentirsi parte attivi della visita. Proprio una bella esperienza. La consiglio ai grandi, ai genitori che vogliono raccontare e far vivere in prima persona (bello lo spazio Ooh Maxi per i bambini da 0 a 5 anni dove esplorare giocando alcuni principi scientifici) la scienza, la Terra e i suoi abitanti, sicuramente un’esperienza entusiasmante anche per le scolaresche, per avvicinare in un modo decisamente accessibile la scienza.

ghiaccioocchioalsole
zoovolante